Che cosa faccio

Nella mia professione ascolto le persone, con le orecchie e non solo. Faccio del mio meglio perché chi mi chiede aiuto – perché vive un disagio che inquadra come “psico” – si senta accolto, “visto”. Perché possa fare con me un’esperienza di riconoscimento, all’interno di una relazione “sufficientemente sana” per promuovere un’espressione di sé libera ed un’evoluzione personale autentica. La sostanza del mio lavoro è questa.

Di ritorno nel mondo della loro quotidianità, i miei clienti/pazienti si orientano meglio nelle relazioni, cogliendone gli aspetti disfunzionali e distinguendo “la propria parte” da quella giocata dagli altri. Dopodiché, visto che gli altri non si possono cambiare ma se stessi (in parte) sì, hanno la possibilità/responsabilità di lasciar estinguere le proprie modalità disfunzionali e alimentare invece quelle sane, quelle con cui s’incontrano gli altri in modo autentico e creativo. Si tratta di un processo di cambiamento, che non dipende direttamente da me, e che generalmente richiede una buona dose di tempo e fatica emotiva . A me il compito di innescare tale processo e di tutelarlo, nel dialogo, seduta dopo seduta.

Che il mio interlocutore sia una singola persona, una coppia, i familiari di un paziente in carico a un servizio territoriale, dei genitori in difficoltà nel fare al meglio il proprio “mestiere”, o un ‘cervello in fuga’ che dall’Europa si connette con me via Skype… sono portato in primo luogo ad evidenziare la “competenza fondamentale” che caratterizza i miei interventi, quella che nel limite del possibile mi consente di essere “il partner giusto” per ciascuno di loro. Solo in un secondo momento, vale la pena di precisare le specificità dei diversi “servizi” attraverso i quali si declina la mia attività clinica.

La “competenza fondamentale” consiste nel saper condurre relazioni nelle quali il terapeuta copre un ruolo analogo a quello di un genitore “sufficientemente buono”, che accoglie e che contiene, che protegge e che accompagna nel confronto con i limiti e le norme: tutte cose che aiutano a crescere e ad acquisire autonomia. Detto questo, è il paziente che dà al suo interlocutore la “patente di terapeuta” riconoscendolo autorevole, e può in ogni momento revocarla.

Ecco dunque i servizi che offro:

  • CONSULENZA / CONSULTAZIONE PSICOLOGICA CLINICA

Può essere individuale, di coppia, con familiari di una persona in disagio, ecc.

Risponde al bisogno di ascolto, comprensione e sostegno di chi si trova di fronte ad una difficoltà o vive un malessere di tipo emotivo/relazionale, senza trovare risorse adeguate per farvi fronte.

Uno o più incontri (60-90 min.) saranno quindi dedicati a ri-orientarsi, prima di tutto ascoltando e prendendo seriamente in considerazione il proprio sentire. Su questa base sostengo chi mi consulta nell’avviare una propria personale comprensione e valutazione della sua attuale situazione emotivo-affettiva-interpersonale (e materiale!).

Ne consegue una messa a fuoco di cosa va e di cosa non va, o di cosa si desidera veramente, nonché delle risorse e dei limiti presenti dentro e fuori di sé.

Costo: 60-90 €. per seduta.

  • PSICOTERAPIA (ORIENTAMENTO PSICOANALITICO RELAZIONALE)

Può essere individuale o di coppia.

E’ un lavoro a tempo indeterminato che prevede di incontrarsi con una cadenza definita, solitamente settimanale, per effettuare sedute della durata, nel setting individuale, di 50-60 minuti.

Il terapeuta accompagna e sostiene il paziente nella comprensione di “che cosa sta dietro” al suo disagio emotivo e relazionale. L’esperienza di una forma di dipendenza sana e fisiologica, vissuta con il terapeuta, innesca un processo evolutivo finalizzato all’acquisizione di una “competenza di sé” (una padronanza di sé) tale da consentire al paziente di costruire e consolidare modalità relazionali “sane” in luogo di quelle disfunzionali, radicate nella propria storia personale, che sono state alla base del malessere.

Quando il mio interlocutore è una coppia, si crea un sistema relazionale all’interno del quale apprendere e allenare il reciproco rispetto e ascolto, ‘usando’ il terapeuta come interprete nel dialogo con l’altro. Le sedute con le coppie hanno una durata maggiore delle sedute individuali (75-90 minuti) e una frequenza che può essere settimanale o quindicinale.

Costo: individuale 60 €.; coppia 90 €.

  • SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ

Attività “formativa”, più che “informativa”, finalizzata a reperire e coltivare risorse per esercitare al meglio le funzioni genitoriali, in sintonia con l’altro genitore.

Gli incontri possono essere individuali, in coppia, o in piccolo gruppo, nel quale è presente la preziosa dimensione del supporto tra pari. Ci si confronta su situazioni incontrate nella quotidianità, nelle quali ci si è sentiti in difficoltà come genitori (soprattutto nella relazione con i figli e/o con l’altro genitore, ma non solo).

In questo contesto, incontro il disagio e la fatica emotiva della “coppia genitoriale”, che distinguo dalla “coppia coniugale” anche se, evidentemente, in rapporto con questa. Si lavora affinché la coppia genitoriale goda di buona salute, cosa possibile e auspicabile anche al di là delle vicende della coppia coniugale, che può essere destinata a sciogliersi.

In genere propongo un ciclo di incontri con cadenza quindicinale. Costo: 60-90 €.

Parentesi:

al sostegno alla genitorialità, da tempo presente sul mercato delle prestazioni psico-, mi piacerebbe aggiungere un “sostegno” a qualcosa di simile, che mette a dura prova molte persone, cioè un sostegno al “fare da genitore” ai propri genitori anziani.

Trovarsi ad assistere i propri genitori divenuti anziani e bisognosi – qualche volta anche saggi! – si presenta come una grande sfida e insieme una grande opportunità, un’ulteriore chance, per entrambe le generazioni coinvolte, per affrontare eventuali vecchi “sospesi” ed arrivare ad una pacificazione interiore – magari anche esteriore.

Infatti, coprire un ruolo analogo al ruolo genitoriale, “in autorità”, ci confronta necessariamente con l’altro per quello che effettivamente è: una persona umana con proprie risorse e propri limiti, progressivamente meno autonoma e più vulnerabile. Non possiamo più pensarlo (solo o prevalentemente) come un genitore al quale, da figli, non perdoniamo di non essere come l’avremmo sempre desiderato!

Dunque i genitori anziani sono bisognosi di tante cose, anche di quel riconoscimento di cui magari, a suo tempo, non sono stati capaci nei nostri confronti. Qualcosa che abbiamo segretamente rivendicato per lunghi anni, di cui ora scopriamo di poter fare il lutto ed offrirlo invece noi ai nostri genitori, sinceramente, senza clamore e senza aspettarci nulla in cambio.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, che però è attraversabile con una buona dose di pazienza e con l’aiuto di qualcuno che sappia, come minimo, evitare il naufragio.

  • COLLOQUI INDIVIDUALI ON-LINE

Quando non ci si può vedere “di presenza”, si possono fare dei colloqui on line. Non è la stessa cosa, ma vale la pena di provare. Se ci si sente a proprio agio, è una soluzione. Consultazioni e percorsi psicoterapeutici si svolgono con le stesse modalità che ho descritto riguardo a consultazioni e terapie.

  • COLLOQUI IN LINGUA STRANIERA

Chi ha appreso l’italiano come seconda lingua e si sente “più comodo” esprimendosi in inglese o in francese, può farlo.

  • INCONTRI DI SUPERVISIONE IN PICCOLO GRUPPO CON OPERATORI DELLE RELAZIONI D’AIUTO ED EDUCATIVE

Attività formativa rivolta a persone che svolgono professioni d’aiuto e/o educative: medici, infermieri, educatori, psicologi, assistenti sociali, OSS, insegnanti… quotidianamente alle prese con le difficoltà emotive poste dalla conduzione di relazioni interpersonali asimmetriche.

Ci s’incontra per discutere casi portati a turno dai partecipanti, vale a dire situazioni in cui ci si è sentiti in difficoltà nella conduzione della relazione con i propri utenti/pazienti/allievi/clienti (e/o nei propri rapporti con colleghi, capi, istituzioni). Il lavoro è finalizzato a sostenere il collega e ad aiutarlo a cogliere la natura dell’impedimento emotivo incontrato.

Lo strumento è il “gruppo Balint”: impiegato inizialmente da M. Balint nel formare medici ad una conduzione consapevole dei rapporti con i propri pazienti, si è poi rivelato uno strumento molto valido anche nella formazione di altri operatori delle relazioni d’aiuto, in particolare gli psicoterapeuti.

Le sessioni, mensili o quindicinali, hanno la durata di 90 minuti. Costo: 30-50 €.